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Ancorare di poppa?

In un articolo apparso su Sounding del maggio di quest'anno, Donald J. Jordan , propone una teoria molto interessante: con vento forte è meglio ormeggiare  di poppa.

(Qui si intende ormeggio al gavitello o all'ancora, non l'omeggio di poppa mediterraneo).

Jordan è noto come inventore delle famose spere (ancore galleggianti calate di poppa) con piccoli coni, che portano il suo nome.

Questa sorprendente teoria è spiegata in modo convincente con delle considerazioni sulla stabilità/instabilità dell'ormeggio.

Jordan è un ingegnere aeronautico e di problemi di instabilità se ne intende.Il ragionamento prosegue su questa linea:

  •  La rottura dell'ormeggio  con tempesta avviene quasi sempre a causa delle violente oscillazioni della barca ,che creano un prolungato e forte  sfregamento alle cime di ormeggio, che si rompono per usura.
  • Le violente oscillazioni sono dovute al fatto che una barca moderna  ormeggiata di prua è un sistema instabile.

Da dove nasce questa instabilità?

Per chiarire il suo ragionamento Jordan fa un semplice esempio, quello della freccia con piumini stabilizzatori

La freccia A procede diritta nella sua traiettoria, se devia leggermente dalla traiettoria, B,  le piume la riportano nella sua traiettoria iniziale. Il sistema è stabile. Se la freccia è trattenuta contro il vento con i piumini dietro, C,  la freccia è stabile. Se al contrario è trattenuta al vento con i piumini davanti, D, il sistema è instabile.

Piccole variazione della direzione  vento inducono forte oscillazioni alla freccia D . 

Immaginiamo ora una barca all'ormeggio, in riposo, prua al vento. Supponiamo adesso che il vento cambi direzione spirando  da sinistra.

La barca è anch'essa un sistema asimmetrico similmente alla freccia. L'albero , il sartiame e lo strallo, magari con un fiocco avvolto, fanno resistenza all'aria, sono come i piumini della freccia, Tutta questa parte resistenta all'aria  si trova, in una barca moderna, davanti al centro di gravità della barca.


Il vento, cambiando di direzione, spinge quindi sulla   barca, vedi A,  che tende a spostarsi lateralmente, ma questo movimento è impedito dal timone, largo e profondo, che fa da resitenza allo spostamento. Ne risulta che la barca è sottoposta a due forze : una che la spinge lateralmente e che fa forza sul davanti, una che resiste allo spostamento laterale ma che fa forza sul dietro.

Ne nasce un  un momento orario, vedi B,  che tende a far ruotare la barca in senso orario, mentre la barca si sposta lateralmente ruotando  attorno al punto di ormeggio. La rotazione oraria (poggiata) della barca fa si che essa presenti il fianco al vento, per cui la spinta del vento sulla barca aumenta.

Ecco la condizione di instabilità: un leggero cambiamento delle forze che agiscono sul sistema fanno aumentare le forze che tendono a distruggerne l'equilibrio!
La barca quindi ruota in senso orario (poggia), si sposta verso la sua dritta ruotando attorno al punto di ormeggio, fino a che la cima di ormeggio si troverà in linea con il vento e, se il vento  continuerà a spirare in modo costante,  porterà la barca in un nuovo punto di equilibrio con prua al vento, vedi C.

Si può intuire che questo movimento è abbastanza violento in quanto la forza disturbante, il cambiamento di direzione del vento, crea subito sforzi crescenti sulla barca, fino a che non trova con la cima nella direzione del vento e allora la spinta del vento tende a portare la barca allineata al vento e gl isforzi si riducono.

Poichè i venti reali non sono costanti, si può capire che queste variazioni di direzione del vento creino violente oscillazioni della barca attorno al suo centro di gravità e attorno al punto di ormeggio.

Nel caso in cui la barca fosse ormeggiata di poppa la situazione si inverte.

Una deviazione della direzione del vento e la relativa resistenza del timone creano un momento che tende a far ruotare la barca in senso antiorario (orza), vedi A. Quindi la barca tende a mostrare MENO fianco al vento e gli sforzi tendono a diminuire. La barca si sposterà  verso la nuova direzione di equilibrio di poppa al nuovo vento dolcemente, vedi B e sino a trovare il nuovo equilibrio, vedi C.

Perchè, si chiede Jordan, una cosa così semplice da capire da un punto di vista di analisi delle forze, non è stato notato in precedenza, eppure da centinaia di anni la barche ormeggiano di prua ed è difficile che i vecchi marinai si sbagliassero.

La risposta sta nel fatto che le barche classiche avevano alberi e manovre  fisse meno concentrate davanti, il timone non era sporgente  e creava poca resistenza allo spostamento, la chiglia era lunga e continua, per cui le forze agenti sulla barca non tendevano a creare momenti instabili.

Ancoreremo quindi in futuro, se prevediamo cattivo tempo, sempre di poppa ?