Altezza e azimuth

Da un punto della superficie terrestre un osservatore può individuare la posizione di un astro con due misure: l'azimuth e l'altezza.

Se inversamente si conoscono azimuth e altezza dell'astro in un certo momento, si può ricavare la posizione dell'osservatore sulla superficie terrestre.

Questo calcolo, detto di Marq St Hilaire, si chiama 'riduzione' e viene fatto con l'ausilio delle Tavole di riduzione. Noi useremo, come oramai quasi tutti, le Rapid Sight Reduction Tables for Navigation Vol, AP 3270/NP 303, conosciute un tempo come Reduction Tables for Air Navigation.

Il Vol 1 è relativo alle stelle, il Vol 2 vale per le Lat tra 0-40^, il Vol 3 per le Lat 39-89^. Esistono anche tavole per la navigazione in mare, più precise, ma consta di molti volumi. Le tavole di riduzione rapide danno una approssimazione maggiore ma sono più che sufficienti.

Abbiamo visto che l'altezza si misura con il sestante, applicando le dovute correzioni.

L'azimuth si potrebbe in teoria misurare con la bussola, ma la misura così ottenuta sarebbe troppo imprecisa per essere utilizzata.

Quindi invece di misurare l'azimuth si utilizzano altri due dati in nostro possesso: l'ora della osservazione fatta col sestante e il posto in cui ritengo di essere (il Punto Stimato).

Vedremo come con l'ausilio di questi altri due elementi riusciremo a trovare l'azimuth e a fare la riduzione, ma prima dobbiamo apprendere alcuni nuovi concetti: il circolo di posizione e la retta di posizione.

Giulio Mazzolini 2008-10-19